Si erano
conosciuti sullo "struscio" della città durante il fine settimana.
Una simpatia reciproca e niente più. Poi il "filarino" con un primo
bacio rubato in una serata di novembre.
Dopo qualche
mese scattò la famosa scintilla e nacque "L'Amore", con la A
maiuscola. Quella sensazione che ti toglie il respiro, ti occupa interamente la
mente, ti distoglie da ogni altro pensiero.
Il 10 aprile
del 1961 decisero di festeggiare la data con una gita a Sirmione, sul Lago di
Garda.
La giornata
era bella, primaverile, assolata. A bordo della cinquecento, acquistata
recentemente da lui a rate, con levatacce la mattina per qualche "ora
straodinaria" di lavoro per pagare le cambiali mensili. decisero la meta:
Sirmione e le la visita alle "Grotte di Catullo", itinerario
romantico.
Dal centro
di Sirmione, utilizzarono il trenino, mano nella mano, ubriacati dalla
fioritura degli alberi che costeggiavano la strada. Alle Grotte li sorprese una
bellissima fioritura di viole tra le antiche pietre di epoca romana e l'azzurro
del lago, simile ad un infinito oceano.
Si sedettero
ad ammirare il panorama e si promisero eterno amore; davanti a loro l'infinito
delle acque azzurre del lago, alle spalle il verde delle radure punteggiato da
margherite e fiorellini primaverili. Le alte siepi di rosmarino, con il viola
della fioritura, emanavano un delicato profumo inebriante.
Tutto era
"rosa", il loro amore, le promesse che si consegnavano l'un l'altra:
«ricordi, fiorivano le viole....!»
Lei sognava
la sera, in attesa del ritorno dello sposo dal lavoro, attorniata da sette
diavoletti, lui il calore del focolare domestico raccontandosi le vicende
giornaliere e il bacio della buonanotte ai sette diavoletti.
Al ritorno
dalle Grotte di dedicarono alla visita del borgo. Acquistarono un plaid (che
credo debba ancora resistere da qualche parte nell'armadio) e un mascherone di
corteccia d'ulivo (che tuttora conservano nella loro casa di montagna).
Una giornata
idilliaca per due innamorati, lei diciannovenne, lui ventiduenne, sognatori di
un futuro colmo di felicità. Ma come tutte le storie non sempre quel
"futuro" riserva solo gioia e felicità.
I due ragazzi, nonostante tutto, hanno continuato il loro percorso
e dopo tanti anni, e un po meno ragazzi, sono tornati ancora una volta a fare i turisti a Sirmione.
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